Descrizione
La grafica è pensata in relazione ad una delle opere esposte nel 2024 in occasione della mostra d’arte contemporanea “Procopio illustra il mito”, tenutasi presso il Palazzo dei Capitani del Popolo di Ascoli Piceno.
Deianira chiese al centauro Nesso, figlio di Issione e di Nuvola, di portarla al di là del fiume Eveno.
Tuttavia, quando la fanciulla salì in groppa al traghettatore, quest’ ultimo tentò di rapirla. Deianira chiese aiuto a suo marito Eracle, che l’ attendeva sull’altra sponda del fiume. Così, l’ eroe tese l’ arco e trafisse Nesso con le sue frecce. Il centauro moribondo, sapendo quanto fosse potente il veleno di quelle frecce, le quali erano immerse nel fiele dell’ idra di Lerna, raccolse un po’ del suo sangue e lo diede a Deianira, dicendole che si trattava di un filtro d’amore: per evitare che Eracle la trascurasse, avrebbe dovuto intingervi il chitone (tunica) del marito. Deianira, credendogli, conservò il liquido con cura…